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Sogni d'oro, ma su quale materasso?

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Morbido oppure rigido? O meglio ancora ortopedico? E il cuscino?

Il dilemma per la scelta del materasso ideale nasce in età adulta, perché i bambini non hanno problemi a dormire anche su giacigli piuttosto duri o rigidi.

Gli adulti preferiscono di solito un materasso più accogliente, tendenza che si accentua col passare degli anni.

Non esiste un materasso ideale per tutti, ognuno ha le proprie caratteristiche e preferenze, fermo restante che il materasso non deve “imbarcarsi” (le doghe sono ottimali per dargli una buona stabilità) ma accogliere il corpo e non respingerlo. 
Questo perché la colonna, durante il sonno, deve restare, possibilmente, abbastanza allineata.

Nella scelta del materasso l’ideale è farsi consigliare da personale competente che dia consigli che tengano in considerazione le caratteristiche dell’individuo, sempre nella consapevolezza che un materasso o un cuscino, per quanto inadeguati, non potranno mai provocare o peggiorare le patologie, ma con piccoli accorgimenti possono modificare a volte anche in modo sostanziale la qualità della nostra vita.

Cosa succede alla nostra schiena quando dormiamo?

Al mattino quando ci alziamo siamo più alti di 1-2 centimetri rispetto alla sera quando siamo andati a letto: questo succede perché la colonna vertebrale, oltre che essere fatta da ossa, le vertebre appunto, è costituita anche dai cosiddetti dischi intervertebrali, degli ammortizzatori idraulici frapposti tra le singole vertebre.

Al mattino i dischi sono pieni di acqua, che espellono in gran parte sin dalle prime ore della giornata; i dischi si riempiono nuovamente durante la notte, provocando la crescita mattutina, ma causando anche una messa in tensione di tutte le strutture della schiena.

Questo cosa provoca?

Al risveglio le strutture entrano in qualche modo in tensione:ecco spiegato perché siamo in generale più rigidi con la schiena, ecco perché se restiamo a letto di più ci viene mal di schiena, ed ecco spiegato anche perché al mattino la nostra schiena è più delicata.

In base ad alcuni studi la maggior parte dei mal di schiena, circa il 50%, comincia proprio in questo periodo della giornata, quando conviene fare più precauzione sia con gli sforzi sia con le posizioni scorrette.

Nel sonno ognuno assume la proprio posizione naturale preferita, non esiste infatti una posizione migliore delle altre.

Il problema principale è che gli "attrezzi" per dormire siano corretti per la posizione preferenziale adottata.

Il materasso “ideale”

Come già anticipato, la regola fondamentale è un materasso di una buona consistenza ma che ceda leggermente sotto il nostro corpo, con una rete in ordine che invece non ceda. Ovviamente poi esistono caratteristiche e preferenze individuali.

Per capire se i dolori al risveglio sono provocati da un materasso inadeguato (e non dal fatto di essere rimasti quasi immobili per tante ore) proviamo un letto diverso, un po’ più o un po’ meno rigido – in vacanza, o facendo scambio di letto con un familiare per fare un esperimento. 
Se i dolori tendono a scomparire o a peggiorare in modo significativo, è davvero possibile che la consistenza del materasso influisca sui sintomi. 
Quando si dorme su un letto troppo rigido si ha la sensazione di essere tutti ammaccati appena si compiono i primi movimenti dopo essersi alzati, sensazione che scompare entro pochi minuti con il movimento.

A volte il medico consiglia a chi ha problemi di circolazione sanguigna agli arti inferiori di tenere le gambe leggermente sollevate durante il riposo notturno. Questa posizione modifica anche la postura della schiena e non sempre è ben tollerata.

Se si dorme con le gambe rialzate e di notte o al mattino si hanno fastidi alla schiena, basta provare a dormire in posizione normale con le gambe allineate al busto e veder se va meglio. Se così fosse, o si arriva a una posizione di compromesso (sollevando le gambe solo di poco), o si trovano altre soluzioni per aiutare la circolazione sanguigna (es. attività fisica regolare). 

Occorre tener sempre presente però che chi non avverte fastidi di notte e al risveglio non deve temere di provocare patologie o peggiorare quelle che ha già a causa della posizione del sonno: il nostro corpo parla ed è sufficiente ascoltarlo, e se non si lamenta vuol dire che tollera.

Il “buon” cuscino

Ognuno deve lasciarsi guidare dalle proprie sensazioni: un cuscino troppo alto o troppo basso difficilmente provocherà conseguenze, ma se i problemi già ci sono - per esempio dolori cervicali che compaiono anche di notte e/o al risveglio -  allora vale la pena di capire come modificare il proprio guanciale per essere più comodi e non risvegliare i sintomi.

Chi dorme prevalentemente sul fianco deve avere un cuscino piuttosto alto, perché la testa sia ben sostenuta e non cada.
Chi dorme soprattutto a pancia in giù può usare un cuscino basso (ma la posizione a pancia in giù spesso è mal tollerata da chi soffre di dolori cervicali).
Chi dorme prevalentemente supino (a pancia in su) deve avere un cuscino di altezza adeguata, in base alle curve fisiologiche della colonna: se ha la cifosi dorsale un po’ accentuata sarà meglio avere un cuscino più alto, perché la testa non cada indietro. Se la cifosi dorsale è ridotta, sarà meglio un cuscino più basso, perché la testa non si pieghi troppo in avanti.

Per capire se l’altezza del proprio cuscino è adeguata, basta stendersi a pancia in su, appoggiare la testa sul cuscino e verificare se il viso è più o meno parallelo al soffitto: se cade indietro il cuscino è troppo basso, se si piega in avanti è troppo alto.

E’ meglio che il cuscino sia di un materiale morbido, accogliente, in modo che la testa sprofondi un po’ e in questo modo si arrivi ad appoggiare sul cuscino anche il collo. 
Tante persone trovano comodo rimboccare un po’ il cuscino ripiegandolo sotto al collo: più il collo appoggia sul cuscino più i muscoli cervicali, già in tensione durante il giorno per sostenere la testa, riusciranno a rilassarsi di notte.

Infine, i famosi cuscini “ergonomici”, “per la cervicale” sono costruiti seguendo principi corretti, ma… guardatevi attorno e vedrete che di quelli c’è troppa scelta: più alti, meno alti, più rigidi, meno rigidi, dei materiali più disparati.
Prima di qualsiasi acquisto, visto che per capire se un guanciale è comodo e adatto bisogna utilizzarlo almeno per una settimana, meglio fare qualche esperimento in casa propria, adattando il proprio per esempio aggiungendo un cuscinetto basso per rialzarlo e capire se con un cuscino più alto si dorme meglio, provando a dormire con un cuscino di tipo diverso usando quello di un familiare o un cuscino di scorta che abbiamo nell’armadio. 
Insomma, prima di acquistare rischiando di sbagliare, meglio sperimentare, e non si sa mai che non occorra acquistare nulla ma semplicemente si riesca ad adattare il proprio cuscino fino a sentirsi comodi.

Articolo redatto da ISICO Milano

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